Verso il solstizio invernale: la ghirlanda dell’avvento.

Le avrai sicuramente viste ovunque: le ghirlande sono appese ormai ai negozi e alle case nel periodo che precede il Natale. Ma che cosa simboleggiano? Perchè abbiamo questa usanza ancora oggi?

Le ghirlande sono delle vere e proprie ruote solari che vengono usate per propiziare l’energia del Sole e sono confezionate con abete e agrifoglio, ma anche con tanti altri tipi di sempreverde, a simboleggiare la vita che continua, nel cuore del gelido inverno. 
La prima pianta infatti è un sempreverde, vigoroso e forte nel periodo invernale, usato poi infatti come simbologia di questo periodo, decorato nel Nord Europa con frutta e candele, in segno di luce e abbondanza, oggi palline e lucine dopo i vari passaggi che lo hanno portato ad essere simbolo del Natale cristiano. Se ti interessa nel blog ho scritto un articolo a riguardo: Voci dal bosco: l’albero di Natale

Anche l’agrifoglio è la pianta tipica di questo periodo e le sue bacche simboleggiano il Sole e la vita che rinasce. 
Le ghirlande fatte con i rami dei sempreverde, rappresentano la Ruota dell’Anno, il Cerchio, il Tutto, la Natura che prosegue il suo cammino.

Era usanza e lo è ancora, utilizzare questi simboli circolari per propiziare la fortuna e l’abbondanza ma anche la protezione, appendendole alle porte e poi bruciandole dopo la festa della Befana, come purificazione rituale da tutte le energie negative accumulate in questi giorni di passaggio.

Sulle ghirlande vorrei spendere due parole in più, ovvero nel Nord Europa erano usate delle ghirlande di sempreverde (forse come simbolo del dio della vegetazione) sulle quali venivano inserite 4 candele, 4 come i passaggi fondamentali del sole, simboleggiato dal fuoco delle candele. Queste ghirlande erano usate per benedire e propiziare il ritorno del Sole. Quando giunsero i missionari cristiani, trovarono i cosiddetti popoli “barbari” così devoti a questa usanza che ritennero utile inglobarla nelle pratiche cristiane. Nacque così la corona dell’Avvento, in cui ogni candela rappresentava una settimana di attesa del Natale e veniva accesa con preghiere e canti, la domenica, con tutta la famiglia riunita. Perchè non riportare in vita questa tradizione antica con il suo originario senso di attesa del Sole? E allora facciamola insieme! Ti suggerisco inoltre di cercare nel blog la simbologia delle piante che userai per entrare in connessione con il loro spirito e portare quel valore nel tuo cerchio della ghirlanda. 

Come si prepara la ghirlanda

Premessa indispensabile: le pratiche antiche, per me, hanno un senso se portate nel nostro tempo. Tutto, a mio avviso, deve essere contestualizzato alle nostre esigenze moderne per avere un senso spirituale e affinchè possiamo sentirne la forza e la potenza del cambiamento dentro di noi. Ecco perchè anche i temi legati all’accensione delle 4 candele, sono rivisti in funzione della nostra pratica moderna. Quindi tenendo presente questa mia proposta, cominciamo a capire come portare questa antica tradizione nelle nostre case.

-La scelta delle piante
Procuriamoci rami di sempreverde della nostra zona. Non ha senso comprare su internet o in un vivaio rami di abete della Normandia e il vischio scozzese. Facciamo una passeggiata e raccogliamo il vischio, l’agrifoglio, l’alloro, la quercia, l’edera, anche l’ulivo, che per noi mediterranei è una pianta autoctona e sempreverde. Troviamo una connessione con queste piante, mentre le raccogliamo manteniamo vivo dentro di noi il desiderio di donare questa pratica agli spiriti, agli antenati, ai nostri compagni di cammino, alla Terra, ai nostri cari. Tagliamo solo pochi rametti e lasciamo un dono come acqua, pane, semi. 

-Candele: serviranno 4 candele, piccole o grandi non fa differenza, sappi che dovrai tenerle accese fino all’accensione della successiva, un po’ tutti i giorni, riportando alla consapevolezza il tema che ogni candela simboleggia. Ovviamente ti invito ad usare candele quanto più possibili naturali, meglio se vegetali, così sarai sicuro/a di non avere sostanze tossiche e inquinanti nel tuo cerchio.

A questo punto siamo pronti per confezionare il cerchio: possiamo usare dei nastrini di cotone o filo di ferro per legare tra loro i rami scelti. La ruota è pronta!

Gli intenti dell’avvento

Intanto dobbiamo sapere quando cadrà il giorno del Solstizio. E’ importante tenere d’occhio questa data perchè rappresenta il momento di massimo buio, quando cioè, serve la massima luce, rappresentata dalla consapevolezza conquistata con la nostra pratica dell’avvento,  per illuminarlo. Le luci che oggi usiamo per adornare le case e le strade sono il ricordo di un tempo in cui si accendevano fuochi e candele in un atto di magia simpatica, per supportare anche il Sole a rinascere e riportare così la luce nell’inverno. Quindi, la prima cosa è cercare su un calendario questa data. Mettiamo che sia il 21 Dicembre e cada di martedì. 

Ogni candela, sarà accesa a una settimana di distanza tutti i martedì, portando con sè un messaggio. Il tema è ovviamente quello di andare verso la luce e una nuova rinascita, con una maggiore consapevolezza, per tanto ho scelto 4 intenti da associare alle 4 candele. Te li propongo qui di seguito. 

-La prima candela, quindi quella che sarà accesa 4 martedì prima (per seguire l’esempio) del giorno del Solstizio, rappresenta la Natura. Alla base di tutto esiste una forza che si esprime nella materia come Natura. Tutto ciò che vediamo, noi compresi, è frutto di una proiezione della forza vitale, alla base di ogni processo del ciclo della Vita. In questa prima settimana, accendiamo la candela, divenendo consapevoli di questo, sentendo la forza vitale alla base di ogni processo, ed è per questo che la poniamo alla base della nostra pratica dell’avvento. Se non riusciamo a sentire questa forza, prendiamoci del tempo per stare tra gli alberi, osservano le tane degli animali, i funghi, le foglie che cadono e quelle che invece restano sui rami. Sentiamo la perfezione di questo processo, di come quell’albero, si sia organizzato a meraviglia per sopravvivere, o di come quel fungo stia aiutando un albero malato a morire per fare spazio nel bosco ad un esemplare sano, che contribuirà al mantenimento dell’equilibrio dell’ecosistema. Tutto si muove secondo questa forza, che andiamo ad onorare nel primo giorno di pratica. Accendiamo la candela e rimaniamo connessi a  questa sensazione di equilibrio e di perfezione, onoriamola con la luce, con una preghiera, con un canto o una danza. Ognuno di noi ha i suoi strumenti. Quando abbiamo donato la pratica, possiamo spegnere la candela e riaccenderla il giorno dopo per continuare la pratica fino alla settimana dopo.

La seconda candela, quindi, il secondo martedì a seguire, sarà dedicata agli antenati. Dopo la forza creatrice, onoriamo coloro che ci hanno permesso di essere qui adesso. Onoriamo non solo gli antenati umani, ma tutto ciò che ha contribuito alla nostra presenza. In un articolo proponevo di fare attenzione all’importanza dei batteri, o delle alghe, poichè potremmo considerarli come capostipiti del nostro esistere. Ovviamente un posto speciale può essere riservato agli antenati umani, nonni, bisnonni, antenati spirituali. Al solito accendiamo la candela sentendo questa connessione e presenza costante in noi della loro forza. Onoriamoli a nostro modo un po’ ogni giorno, fino alla prossima accensione di fiamma.

La terza candela è dedicata a noi, perchè in fondo, anche se siamo qui grazie a qualcuno, stiamo facendo un gran lavoro che entra nel cerchio virtuoso della Vita e che farà da base di crescita per altri esseri. In questo senso meditiamo sulla nostra presenza qui, sul dono che facciamo agli altri e alla Terra, che tipo di eredità vogliamo lasciare, ma ritagliamoci del tempo anche per meditare sui nostri desideri che sono le volontà che renderanno evidente il nostro cambiamento in questa vita. In questo senso, ogni anno propongo di scrivere la lettera a Babbo sciamano (nel blog trovi un articolo dedicato a questa figura) e non importa essere bambini, anzi. Siamo proprio noi adulti a dover riscoprire il contatto con i nostri desideri.
Quando accendi la candela, prova a fermarti e scrivere, dopo aver dedicato qualche momento alla meditazione e alla consapevolezza di essere presente qui, con un potere immenso.  Dona come al solito, quello che senti più ricco di bellezza e vai avanti così per una settimana, pochi minuti al giorno.

La quarta candela è dedicata alla rinascita è sarà accesa il giorno del Solstizio quando la luce sarà al suo minimo e tratterremo il fiato fino al ritorno del moto apparente del Sole, tre giorni dopo.  Nel seminario dedicato al tempo del Solstizio d’Inverno, ti spiego tutto e lo trovi qui: Solstizio d’inverno.  Questo tempo è il seme del futuro, che noi gettiamo, ma è amalgamato alla terra, alla sapienza antica, alla nostra volontà. A tutto ciò, insomma, che abbiamo celebrato nelle settimane precedenti.

Siamo giunti qui percorrendo una strada che ha coinvolto la forza vitale della natura, gli antenati e noi stessi perchè la rinascita non si basa solo sul cambiare un pezzo di noi, ma si basa anche su cosa ci portiamo dietro, sull’appartenenza a questa Terra e ai suoi processi.

 Spero di averti condotto/a in un viaggio di riscoperta dove il tempo dell’attesa diventa il tempo per una preziosa trasformazione interiore, in connessione con la Natura. Siamo o no, streghe verdi? 


Se ti è piaciuta la pratica, condividi l’articolo con gli amici e portiamo in questo tempo moderno, la riscoperta di una pratica antica.

Lisa

Ricercatrice spirituale, artigiana, figlia degli Spiriti...

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