Piante sacre: l’agrifoglio

L’agrifoglio come il pungitopo  è una pianta che decora il paesaggio invernale. Quando tutto è spoglio infatti, gli alberi considerati “sempre-verdi” spiccano per i loro colori e la loro vitalità, segni che in passato erano di buon auspicio per il ritorno delle temperature meno rigide. 

Le sue bacche rosse sono poi un simbolo solare per eccellenza legate infatti al solstizio invernale e protagoniste di addobbi e ghirlande in molte culture. Si legge in un brano tradizionale gallese natalizio del XVIII secolo :

Deck the halls with boughs of holly
(Con i rami d’agrifoglio orna tutte le tue sale)

Sappiamo infatti che è una pianta che cresce fiorente nel Nord Europa ed era considerata una decorazione a poco prezzo per le case in vista del solstizio, tradizione che venne assimilata dai cristiani per onorare la nascita nel nuovo messia.  E’ molto usata nella realizzazione delle ghirlande solstiziali, che sono infatti il simbolo del Sole che rinasce.

L’Agrifoglio ha molte similitudini con il pungitopo, anch’esso simbolo dell’inverno e soprattutto del periodo solstiziale, ed è da sempre stata considerata una pianta magica, soprattutto protettiva, grazie probabilmente alle sue foglie pungenti e alla loro consistenza coriacea.  Plinio il Vecchio  consigliava già nel 100 a.C. di piantare l’agrifoglio vicino l’ingresso di casa per proteggere l’abitazione dai demoni. 

Per la sua caratteristica di essere sempreverde e fertile in un periodo rigido,  i Romani regalavano dei rami di agrifoglio ai novelli sposi in segno di buon augurio. 

Le leggende di questa pianta sono legate anche al mondo nordico, soprattutto riguardo alla sua nascita, associata al padre degli Odino che per onorare l’agrifoglio, sul quale cadde morto suo figlio, lo rese un sempreverde, pieno di bacche rosse in ricordo del sangue versato dal figlio. Questa storia ricorda molto un’altra associazione alla pianta da parte dei cristiani ( o forse fu solo ripresa e riadattata). L’agrifoglio viene associato infatti alla corona di spine di Gesù, dove le bacche rosse rappresentano il suo sangue.  Questa associazione inizialmente non era benedetta dalla Chiesa perchè ricordava troppo le pratiche pagane, ma non potendole eliminare, i rappresentanti del nuovo messia furono costretti ad adottare questa pianta come suo simbolo. 

Nelle religioni pagane del Nord ricorre poi il mito del Re Agrifoglio e del Re Quercia, ovvero il vecchio e il giovane re. Nel solstizio invernale è il giovane Re Quercia a vincere il duello e difatti, tutte le decorazioni vengono poi bruciate dopo le celebrazioni solstiziali, per simboleggiare questa antica sfida. Nella nostra cultura abbiamo la Befana, che porta via tutte le feste, e con esse anche le decorazioni, accompagnandoci nel nuovo anno. 

Una curiosità su questa pianta è che nel mondo antico veniva messa in prossimità dei camini, che erano considerati la via di entrata delle anime defunte, non come protezione, ma come decorazione, in segno di onore. I rami della pianta venivano poi usati per spazzare le cappe incenerite dei camini per permettere il passaggio degli antenati. 

Se conosci altre storie su questa bellissima pianta, scrivile nei commenti, sarò molto felice di leggerle!

Grazie per aver letto fino a qui e a presto!

Lisa

Ricercatrice spirituale, artigiana, figlia degli Spiriti...

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