Streghe delle 12 notti: La fattucchiera

Ci avviciniamo a conoscere figure un po’ più controverse nella storia delle streghe. In questo articolo conosciamo la fattucchiera. 

Sono sicura che se andassi per strada a chiedere alle persone che cosa sia una fattucchiera, molti risponderebbero che si tratta di una donna che fa malocchi e imbrogli. E’ un’immagine questa, molto radicata nella nostra cultura, tanto che anche nel dizionario Garzanti si legge come associazione la parola “imbroglione”. 
Se però controlliamo l’etimologia di questa parola, anche se risulta incerta, ci accorgiamo che contiene il termine latino “factum“, ovvero “fatto“. Prendendo di riferimento il testo di Max Dashu troviamo infatti molte definizioni di “fattucchiera” legati al fare. Non al fare del male, ma al semplice fare. Viene infatti tradotto questo termine con “colei che fa” e non solo in italiano ma anche in spagnolo, portoghese, nelle lingue dell’Est Europa. E’ probabile dunque che abbia assunto un significato di “fare del male” quando furono screditate tutte le Arti delle streghe. 

Dunque la fattucchiera è una donna che fa, che pratica. Che cosa? Probabilmente tutto ciò che era di sua competenza: guarigione, legamenti, malocchi e fatture, e quindi anche rituali per scioglierli. Ogni strega potrebbe essere definita fattucchiera nel senso intero del termine, no? Ognuna con le sue competenze e conoscenze.

C’è inoltre un’altra teoria sull’origine di questo termine, infatti si pensa che la fattucchiera sia legata anche al Fato e dunque al destino, che quindi, attraverso la propria Arte sia in grado di interagire con esso, vedendolo e modificandolo.

In ogni caso si tratta comunque di una definizione neutra che assunse tinte più nefaste dopo che iniziarono le inquisizioni. In francese sappiamo che il termine “facturiere” è di epoca medievale e dunque, almeno fino a questo momento, il termine era usato per indicare una persona, quasi sempre una donna, che semplicemente agiva.

Analizzare questo termine mi ha fatto riflettere ancora di più su quanto la magia e le arti che pratichiamo siano attive e i risultati dipendano interamente dal nostro “fare”. Questo ancora una volta ci porta l’attenzione sulla responsabilità che abbiamo ogni volta che decidiamo di agire con la nostra Arte, dove niente è lasciato al caso e soprattutto, ciò che decidiamo di fare ricade sotto la nostra responsabilità. Questo, oltre che richiedere molta attenzione e riflessione, ci porta un’immensa libertà. La libertà, ricordiamolo sempre, era uno dei valori che nel tempo antico era mal visto associato ad una donna. Sarà per questo che oggi ci ritroviamo a sentir parlare di fattucchiere, come se fossero solo imbroglione?

Grazie per aver letto fino a qui, e se hai commenti o approfondimenti sarò felice di leggerli.

Fonti 
Vanna de Angelis – Le streghe
Max Dashu – Streghe e pagane
Rosella Omicciolo Valentini – Le erbe delle streghe nel Medioevo
Eddy Pagano – I segreti delle Streghe
Appunti miei delle varie ricerche personali

Lisa

Ricercatrice spirituale, artigiana, figlia degli Spiriti...

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