Spiriti: che cosa intendo quando parlo di loro?

Foto di Claus Grünstäudl

Questo articolo avrei dovuto scriverlo anni fa e invece mi ritrovo ora a rendermi conto che parlo spesso di spiriti e la pagina si chiama spirito della natura non per caso, ma non non vi ho mai spiegato il perché e a cosa mi riferisco. 

E’ semplice: per me, come per molti di voi, ogni cosa vivente che esiste è intrisa di spirito, di quella scintilla divina che tutti noi possediamo e che ci caratterizza come esseri viventi: gli Dei hanno spirito, le piante hanno spirito, i quattro elementi hanno uno spirito, cosi come gli animali, le pietre, i pianeti.  Quando ci avviciniamo alla natura nella sua interezza e in tutti i suoi regni da quello minerale fino al regno animale abbiamo esperienza di spiriti e quando la comunicazione diventa intensa e sottile è possibile sentire la loro voce e i loro messaggi.

Io non sento le voci in forma di suoni, sia chiaro, o meglio a volte mi è capitato di sentire dei ronzii o una specie di leggero bisbiglio all’orecchio in momenti di forte connessione, ma non più di questo. Le loro voci si manifestano come intuizioni, sensazioni, frasi che si stampano in testa e che si rivelano informazioni preziose per le cose che studio o come veri e propri suggerimenti (mi è capita anche quando ho scritto delle parti dei seminari di Spirito della Natura, ma anche per un semplice post di Facebook!). La loro voce per me è chiara mentre preparo una rima per un incanto.

Quando parlo di spiriti dunque non mi sto riferendo nello specifico agli spiriti di defunti, anche se possono indubbiamente essere presenti e far parte della nostra vita come qualsiasi altro spirito, con delle differenze a mio avviso, ma che non credo sia l’articolo giusto per parlarne. 

Parlo piuttosto di quella essenza che permea ogni cosa.

Nella mia pratica mi sono sempre riferita agli spiriti e poco agli Dei che con le loro forme, i loro nomi, le loro caratteristiche, sono l’espressione dello spirito che li pervade, esattamente come una violetta è l’espressione visibile,tangibile e conoscibile di ciò che è la sua essenza sul piano spirituale. Questo concetto ormai la fisica quantistica lo ha spiegato ampiamente, ma le nostre antenate lo conoscevano già molto bene perchè ne facevano esperienza, infatti le divinità più antiche che furono venerate non avevano nomi e spesso neanche volti precisi (ad esempio molte statuette con le forme della Dea portavano simboli che raffiguravano onde, spirali, becchi d’uccello, linee, più che attributi umani). Il dio cornuto ad esempio è stato associato allo spirito delle selve e onorato nella forma di animale selvatico fino a che l’umanità non ha avuto bisogno di dargli un nome (molti direi!) e una forma precisa, questo perchè fino a che è stato possibile sentire il piano spirituale non era necessario altro per trovare una connessione.  

E’ importante comunque sapere che la forma delle cose ci permette di farne esperienza e di arrivare all’essenza facendo un altro percorso. Pensiamo ad esempio allo studio delle piante quando non esistevano i manuali: la forma e il colore permettevano di intuire le qualità  invisibili di quella pianta, così come abbracciare un albero ci permette, partendo dalla forma esteriore, di avvicinarci all’essenza di quell’essere. Non c’è una strada più giusta, quello che credo è che sia però importante sperimentare questo rapporto da spirito a spirito, rivolgendoci all’essenza e non solo alla forma esteriore, per creare un legame più radicato, anche se molto più difficile da stabilire, e di fatti non sempre accade.

In natura è molto più facile per me, perché la mente a contatto con  il silenzio dei boschi si azzera, si placa e lascia spazio a tutto ciò che è “l’altro mondo“. 

Onorare gli spiriti è per me parte della mia pratica quotidiana e rituale. Credo che ogni strega  che si senta parte della natura e che sappia che in lei risiede il suo potere, così come il potere delle nostre antenate che vivono in forma di spirito, sappia di che cosa parlo.

Ho scoperto con il tempo che onorare gli spiriti non prevede riti complicati, con liste infinite di oggetti “utili”, ma è una pratica molto semplice e che  richiede più volontà e presenza, che oggetti. Tutto ciò che si usa nella pratica per onorare gli spiriti di natura serve solo per aiutarci a trovare la giusta sintonia e apertura, per ognuno è diverso e sono sicura che avvicinandosi a questo mondo sottile arriveranno i giusti aiuti per chi vorrà incamminarsi. 

ecco perchè spirito della natura..

Dicevamo dunque che tutto è permeato di spiriti, ogni cosa in natura ha uno spirito e la natura è tutto ciò che esiste, dai pianeti fino alla più piccola particella.  Questo è il motivo per cui nel 2008 scelsi questo nome per il mio progetto Spirito della Natura e il motivo per cui quando parlo con voi che leggete, vi chiamo spiriti! Perchè è ciò che siete, che siamo ed è la qualità che ci accomuna con ogni cosa esistente!

Non condivido spesso la mia pratica personale, ma in questo caso sentivo che era giunto il momento di fare chiarezza, almeno sulle definizioni, soprattutto perchè, come è emerso in un cerchio di studio, la parola “spiriti” potrebbe far pensare solo ai defunti, quando invece mi riferisco ad una popolazione più ampia! 

Bene, se vuoi commentare e riportare la tua esperienza puoi farlo nei commenti qui sotto, ben graditi 🙂

A presto


Lisa

Ricercatrice spirituale, artigiana, figlia degli Spiriti...

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